L’autunno porta un buon profumo di pane nell’aria
Il 26 ottobre in Valle d’Aosta si accenderanno i forni dei villaggi.
Si potrà così gustare e acquistare il pane nero di tradizione appena sfornato e vivere
eventi e intrattenimenti nel segno della convivialità, della cordialità e del piacere.
ESITI CONCORSI 2024
IL MIGLIOR PANE NERO – SEZ. A
con almeno 30% segale e con il lievito compresso
1° FORNO di Suisse – Chamois
2° FORNO di Alleysin – Saint-Pierre
3° FORNO di Corgnolaz – Chamois
IL MIGLIOR PANE NERO – SEZ. B
con almeno 70% segale e libera scelta di lievito
1° FORNO di Sisan – Arnad
2° FORNO di Échallogne – Arnad
3° FORNO di Le Norat – Introd
IL MIGLIOR PANE CREATIVO
1° FORNO di Le Morasse – La Salle
2° FORNO di Corgnolaz – Chamois
3° FORNO di Vieux – Rhêmes-Saint-Georges
Concorso Lo Pan Ner
Concorso Lo Pan Ner 2024
Corsi di panificazione
CORSI DI PANIFICAZIONE 2024 Arnad – Forno di Sisan dove si è svolto il “Corso di accensione, gestione del forno, impasto e cottura dei pani” con Christian Trione e l'intervento sul recupero e caratterizzazione dei cereali storicamente coltivati in Valle d’Aosta” con...
La tradizione del pane nero in Valle d’Aosta
In Valle d’Aosta il pane è da secoli un alimento principale e le coltivazioni dei cereali, segala e frumento, caratterizzavano il paesaggio montano.
Il pane di segala, simbolo della vita di altri tempi, era indispensabile per il nutrimento e comportava un anno intero di fatica per la coltivazione del cereale e per la produzione del pane stesso.
Ogni villaggio aveva le sue strutture pubbliche: cappelle, scuola, latterie e forni, opere importanti e caposaldi per la religione, la cultura e l’alimentazione. Ogni villaggio aveva il suo forno.
La panificazione, fase importante per l’alimentazione, era anche considerata un momento di festa e di socializzazione.
La produzione del pane era generalmente limitata al periodo compreso tra Santa Barbara, agli inizi di dicembre, e la vigilia di Natale.
Poche erano le famiglie che potevano produrre pane più volte nei diversi periodi dell’anno. La produzione del pane coinvolgeva le famiglie e la comunità con ruoli ben precisi per tutti. Le donne impastavano la farina e realizzavano le forme di pane che gli uomini cuocevano. I bambini aspettavano con ansia la cottura dei galletti che gli adulti preparavano per loro.
Questo pane povero, scuro e duro rappresentava anche per i nostri emigrati e soldati, che lo assaporavano a piccoli pezzi, la loro casa, il loro villaggio.
Oggi non pochi sono i giovani che investono in una agricoltura di ritorno, noncuranti di un progresso che ha trasformato il pane in un prodotto di diffusione commerciale; oltre ad una fonte di reddito esiste la volontà di ridare al pane il ruolo di protagonista, di recuperare le tradizioni con le loro emozioni.