L’autunno porta un buon profumo di pane nell’aria
Il 14 ottobre in Valle d’Aosta si accenderanno i forni dei villaggi.
Si potrà così gustare e acquistare il pane nero di tradizione appena sfornato e vivere
eventi e intrattenimenti nel segno della convivialità, della cordialità e del piacere.
Stiamo preparando i nuovi programmi!
Concorso Lo Pan Ner
Concorso Lo Pan Ner 2023
Corsi di panificazione 2023
CORSI DI PANIFICAZIONE 2023 Sabato 23 settembre 2023 - Saint -Pierre - Forno di Alleysin dove si sono svolti il "Corso di accensione, gestione del forno, impasto e cottura dei pani" con Christian Trione e l'"Intervento sul recupero e caratterizzazione dei cereali...
ESITI CONCORSI 2022
IL MIGLIOR PANE NERO – CAT. A
almeno 30% segale + lievito compresso (di birra)
1° FORNO di Le Pied-de-Ville (Arnad)
2° FORNO di Le Morasse (La Salle)
3° FORNO di Alleysin (Saint-Pierre)
IL MIGLIOR PANE NERO – CAT. B
almeno 30% segale + lievito madre (peso min 500 g max 1 kg)
1° FORNO di Le Pied-de-Ville (Arnad)
2° FORNO di Machaby (Arnad)
3° FORNO di Vers-Piattaz (Lillianes)
IL MIGLIOR PANE NERO – CAT. C
almeno 70% segale + libera scelta del lievito (peso min 500 g max 1 kg)
1° FORNO di Le Pied-de-Ville (Arnad)
2° FORNO di Machaby (Arnad)
3° FORNO di Le Château (La Salle)
MIGLIOR PANE NERO CREATIVO
almeno 20% segale (peso min 200 g max 800 g)
1° FORNO di Dolonne (Courmayeur)
2° FORNO di Le Pied-de-Ville (Arnad)
3° FORNO di Machaby (Arnad)
CONTEST DELL’UNIONE CUOCHI DELLA VALLE D’AOSTA PER I PROFESSIONISTI ABBINATO ALLA MANIFESTAZIONE “LO PAN NER – IL PANE DELLE ALPI”
DOLCE SEGALE – Un dolce per stupire
1° – MICHELINI Alessio con dov’è la segale
2° – RICCIARDI Nicola con Pera, pan ner e vin brulè
3° – LORENZIN Alessandro con lo pan vioù

La tradizione del pane nero in Valle d’Aosta
In Valle d’Aosta il pane è da secoli un alimento principale e le coltivazioni dei cereali, segala e frumento, caratterizzavano il paesaggio montano.
Il pane di segala, simbolo della vita di altri tempi, era indispensabile per il nutrimento e comportava un anno intero di fatica per la coltivazione del cereale e per la produzione del pane stesso.
Ogni villaggio aveva le sue strutture pubbliche: cappelle, scuola, latterie e forni, opere importanti e caposaldi per la religione, la cultura e l’alimentazione. Ogni villaggio aveva il suo forno.
La panificazione, fase importante per l’alimentazione, era anche considerata un momento di festa e di socializzazione.
La produzione del pane era generalmente limitata al periodo compreso tra Santa Barbara, agli inizi di dicembre, e la vigilia di Natale.
Poche erano le famiglie che potevano produrre pane più volte nei diversi periodi dell’anno. La produzione del pane coinvolgeva le famiglie e la comunità con ruoli ben precisi per tutti. Le donne impastavano la farina e realizzavano le forme di pane che gli uomini cuocevano. I bambini aspettavano con ansia la cottura dei galletti che gli adulti preparavano per loro.
Questo pane povero, scuro e duro rappresentava anche per i nostri emigrati e soldati, che lo assaporavano a piccoli pezzi, la loro casa, il loro villaggio.
Oggi non pochi sono i giovani che investono in una agricoltura di ritorno, noncuranti di un progresso che ha trasformato il pane in un prodotto di diffusione commerciale; oltre ad una fonte di reddito esiste la volontà di ridare al pane il ruolo di protagonista, di recuperare le tradizioni con le loro emozioni.