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I FORNI DELLA FESTA
DE LO PAN NER

Doues

Il forno di Chatelair

Nel forno di Chatelair “Tsatelé”, ai giorni nostri si cuociono oltre al tradizionale pane nero, anche fornate di pani dolci.

Non è stato sempre così, infatti in passato quando le condizioni economiche erano precarie la preparazione dei pani prevedeva solo ingredienti essenziali come la farina di segale “lo blu”, il lievito “lo levan”, l’acqua “l’eve” e il sale “la su”.

La tradizione prevedeva la cottura di una fornata di pani per ogni componente della famiglia. I 100 pani neri “pan ner” circa dovevano bastare per coprire il fabbisogno di una persona per l’intero anno.
Il forno veniva acceso a fine novembre quando il freddo intenso permetteva un’ ottima essiccazione e una migliore e lunga conservazione. Ad agosto dell’anno successivo, quando i pani erano secchi e duri e a volte si ricoprivano di muffe e di gamole, queste venivano tolte con pazienza e i pani venivano consumati lo stesso. Si utilizzava il copapan per sminuzzarli “crasé” ed inzuppare i pezzi “toc de pan” nel vino la “seupa freide”, nel latte, nel brodo o nell’acqua.

Il forno di Chatelair è stato costruito in pietra sulla terra e i piccoli lavori di manutenzione hanno salvaguardato le sue caratteristiche originarie ed evitato interventi strutturali deturpanti.

 

La modernità ha portato alcuni considerevoli cambiamenti:
nel corso degli anni diversi componenti delle famiglie originarie di Chatelair hanno lasciato la frazione per trasferirsi altrove. Alcuni son tornati regolarmente ogni anno per aiutare a cuocere i pani neri, altri hanno abbandonato tale abitudine. Coloro che sono rimasti hanno mantenuto vive le tradizioni continuando la cottura nel forno del villaggio nelle settimane precedenti la ricorrenza di Ste Barbe ( Santa Barbara il 4 dicembre) per il fabbisogno delle famiglie oppure in estate, in occasione della festa “Les Gouts de Doues”, per far conoscere anche ai turisti un prodotto tipico del proprio Paese.

La ricetta originaria ha subito delle modifiche con il trascorrere del tempo, con la scomparsa dei campi di segale “ de blu” sul nostro territorio e l’introduzione di ingredienti che rendono più golosi i pani come la farina di frumento, il latte, lo zucchero, le uvette, le noci, i fichi, le zucche e anche i limoni, questi ultimi non proprio a chilometro zero.