Per ricordare il lavoro dei nostri antenati ed il buon sapore del pane nero, la Pro Loco di Perloz ha deciso, nel 1975, di istituire la Fehta dou Pan Ner, nella penultima settimana di luglio.
Nel comune esiste un monumento alla coltura della segale: è il costone a lama di coltello, che sostiene l’abitato di La Ruinaz, chiamato i Djeide o Djede (i ghiaioni). Gli antenati fecero un lavoro ciclopico: decine e decine di terrazzamenti con muri a secco, che partendo dal fondo si sviluppano verso l’alto. Inoltre dal torrente fu derivata una roggia, chiamata Ru dou Pan Perdù, con chiara allusione allo smottamento che toglieva i campi alla segale.
Anticamente a Perloz i forni autorizzati dai Signori di Vallaise erano 5; altri piccoli forni vennero costruiti più tardi, nel 1600, in case private. Il forno di Marine era situato nella Maison de la Confrérie des Rogations, su un lato della piazza. Per costruire il nuovo edificio scolastico si dovette procedere alla demolizione della casa della confraternita e del forno comunitario, che, nel 1924, venne ricostruito, accanto alla scuola. Il forno appartiene a tutte le famiglie del villaggio. Un tempo si panificava due o tre volte all’anno (inizio dicembre, fine marzo e fine luglio) per un giorno ciascuno. Ogni famiglia cuoceva anche pani insaporiti con castagne secche, chiamati pan dé creuvve, oppure pani con fichi, con uvetta passita, con noci e nocciole. Se la farina era abbondante ai bambini era permesso cuocersi dei biscotti di pane nero, a forma di galletti o con altre figure.
Ivana Chanoux
Programma in via di definzione